I PRINCIPALI SENTIERI DELLO YOGA
Esistono molte vie dello Yoga. Sono sentieri differenti, che talvolta possono persino apparire contraddittori, ma sono sempre rivolti alla medesima meta: l’autorealizzazione, o illuminazione, cioè l’unione del Sé individuale con l’Assoluto.
Come mai tante vie?
Nel corso dei millenni, tutte le forme di yoga si sono concentrate sul risveglio e sul controllo dell’energia umana. Lo hanno fatto lavorando su diversi aspetti dell’essere umano (il corpo, la mente, lo spirito) e con diversi strumenti: l’esercizio fisico, la disciplina, l’analisi intellettuale, lo studio, la meditazione, la filosofia, il sentimento religioso…
Con il tempo la pratica dello Yoga si è andata specializzando, privilegiando alcuni di questi elementi a seconda delle inclinazioni e delle esigenze dei praticanti.
Storici e studiosi hanno individuato fino a ventidue diversi sentieri dello Yoga riconosciuti nei secoli, alcuni dei quali non sono più praticati ai giorni nostri.
Di seguito una breve descrizione dei principali:
- Jnana yoga, il sentiero della saggezza: lo yogi ricerca il suo vero Sé con la pratica dello studio e della meditazione, perseguendo la conoscenza.
- Bhakti yoga, il sentiero della devozione, in cui l’ego si arrende all’amore: il praticante può raggiungere l’illuminazione con la preghiera e la venerazione di un dio o di un guru illuminato, secondo il principio per cui “diventiamo le cose che amiamo e adoriamo”.
- Karma yoga, il sentiero dell’azione disinteressata: lo yogi dedica la sua vita a portare a compimento le azioni, grandi o piccole, trascendendo il Sé, ovvero con motivazioni disinteressate.
- Mantra yoga, il sentiero del suono sacro: un’antica via dello yoga che risale al periodo vedico, prevede la ripetizione di sillabe, parole o frasi (suoni detti appunto mantra) tramite le quali lo yogi si concentra fino ad escludere tutto il resto.
- Raja yoga, il “sentiero regale”: è la via descritta in un famoso testo antico, lo Yoga Sutra di Patanjali. Unisce diverse pratiche in un sentiero a otto stadi chiamato “le otto braccia dello yoga”(Ashtãnga Yoga).
- Hatha yoga, il sentiero del controllo fisico: tramite l’esercizio fisico delle posture (ãsana), armonizza gli opposti e prepara il corpo per le fasi successive del Raja yoga. È la via di yoga più conosciuta e praticata in occidente.
- Kundalini yoga, il sentiero della consapevolezza: mira alla realizzazione del potenziale dell’individuo attraverso il risveglio dell’energia kundalini, l’energia latente che riposa alla base della colonna vertebrale, un concetto fondamentale della tradizione tantrica.
- Nada yoga, il sentiero del suono interiore: utilizza il suono, il mantra e la musica per la realizzazione del Sé.
- Kriya yoga, il sentiero della purificazione: è una particolare forma di Raja yoga che prevede la pratica combinata di esercizi di purificazione con un profondo studio, condotto insieme a un maestro spirituale.
- Laya yoga, il sentiero che unisce finito e infinito, è una forma antica e profonda di connessione dell’uomo con l’universo. Attraverso pratiche immaginative lo yogi si prefigge di riassorbire gli elementi costitutivi del cosmo fino a raggiungere con la meditazione uno stadio precedente allo spazio e al tempo.
Ashtãnga Yoga – Gli otto stadi dello Yoga
Se il corpo funziona alla perfezione, dipende dal risultato della cooperazione di tutte le membra.; l’assenza o la malattia, anche solo di una sola di esse, mina la salute del corpo intero. Possiamo applicare lo stesso principio allo studio dello yoga e dei suoi stadi. Qualunque insufficienza nello studio e nel perfezionamento di ciascuno degli otto stadi dello yoga ci allontana dall’autorealizzazione.
Gli otto stadi si compenetrano e dipendono l’uno dall’altro. Possono sembrare diversi, ma identica è la loro meta finale. Così come i raggi del sole rifrangendosi formano lo spettro, lo Yoga si divide in otto componenti strettamente collegati fra loro.
Chiunque, anche chi non ha inclinazione per la spiritualità, può prendere in considerazione lo yoga per i benefici fisici. La salute del corpo e della mente sono importanti per tutti, per chi desidera avere successo nella vita e per chi aspira l’autorealizzazione. Lo Yoga soddisfa in egual modo le aspirazioni del credente, dell’ateo e dell’agnostico, infatti, uno degli aspetti sorprendenti di questa disciplina è proprio il fatto che le sue porte sono aperte a tutti. La salute e l’equilibrio mentale che se ne ricavano sono necessari a chiunque; chi ricerca il benessere e chi desidera la pace mentale e la concentrazione.
Ecco gli otto stadi così come sono stati formulati da Patanjali:
- Yama, il comportamento verso gli altri (norme di comportamento) o disciplina sociale.
- Niyama, il comportamento nei confronti di sé stessi o disciplina individuale.
- Ãsana, la pratica delle posizioni per il conseguimento della disciplina fisica.
- Prãnayãma, il controllo del respiro (tecniche di respirazione),per il conseguimento della disciplina mentale.
- Pratyãhãra, la ritrazione dai sensi o disciplina dei sensi.
- Dhãranã, la concentrazione su un oggetto prescelto.
- Dhyãna, la meditazione.
- Samãdhi, il completo assorbimento della mente, l’autorealizzazione o estasi (samadhi).
I PRINCIPALI SENTIERI DELLO YOGA
Esistono molte vie dello Yoga. Sono sentieri differenti, che talvolta possono persino apparire contraddittori, ma sono sempre rivolti alla medesima meta: l’autorealizzazione, o illuminazione, cioè l’unione del Sé individuale con l’Assoluto.
Come mai tante vie?
Nel corso dei millenni, tutte le forme di yoga si sono concentrate sul risveglio e sul controllo dell’energia umana. Lo hanno fatto lavorando su diversi aspetti dell’essere umano (il corpo, la mente, lo spirito) e con diversi strumenti: l’esercizio fisico, la disciplina, l’analisi intellettuale, lo studio, la meditazione, la filosofia, il sentimento religioso…
Con il tempo la pratica dello Yoga si è andata specializzando, privilegiando alcuni di questi elementi a seconda delle inclinazioni e delle esigenze dei praticanti.
Storici e studiosi hanno individuato fino a ventidue diversi sentieri dello Yoga riconosciuti nei secoli, alcuni dei quali non sono più praticati ai giorni nostri.
Di seguito una breve descrizione dei principali:
Ashtãnga Yoga – Gli otto stadi dello Yoga
Se il corpo funziona alla perfezione, dipende dal risultato della cooperazione di tutte le membra.; l’assenza o la malattia, anche solo di una sola di esse, mina la salute del corpo intero. Possiamo applicare lo stesso principio allo studio dello yoga e dei suoi stadi. Qualunque insufficienza nello studio e nel perfezionamento di ciascuno degli otto stadi dello yoga ci allontana dall’autorealizzazione.
Gli otto stadi si compenetrano e dipendono l’uno dall’altro. Possono sembrare diversi, ma identica è la loro meta finale. Così come i raggi del sole rifrangendosi formano lo spettro, lo Yoga si divide in otto componenti strettamente collegati fra loro.
Chiunque, anche chi non ha inclinazione per la spiritualità, può prendere in considerazione lo yoga per i benefici fisici. La salute del corpo e della mente sono importanti per tutti, per chi desidera avere successo nella vita e per chi aspira l’autorealizzazione. Lo Yoga soddisfa in egual modo le aspirazioni del credente, dell’ateo e dell’agnostico, infatti, uno degli aspetti sorprendenti di questa disciplina è proprio il fatto che le sue porte sono aperte a tutti. La salute e l’equilibrio mentale che se ne ricavano sono necessari a chiunque; chi ricerca il benessere e chi desidera la pace mentale e la concentrazione.
Ecco gli otto stadi così come sono stati formulati da Patanjali: